VICE #21 – Lockdown: depravazione e menzogna

VICE #21 – Lockdown: depravazione e menzogna

Giungere alla meta di questo assurdo viaggio mi sembra un’impresa impossibile. Da giorni trascorro le mie giornate camminando su e giù per la stanza, cupo in volto, con le braccia conserte e la testa china sul pavimento, come se stessi scontando una terribilissima pena detentiva. La mia piccola abitazione, che da principio era un luogo sicuro, in cui potevo foggiare la mia mente ed il mio ingegno, ora sta letteralmente soffocando tutto il processo creativo che fin ad ora mi ha stimolato a portare a terminare il manoscritto.

Per non impazzire, nei giorni scorsi ho programmato in modo meticoloso le mie giornate, e devo ammettere che nonostante le difficoltà del caso, l’iniziativa ha avuto una partenza non troppo difficile, in quanto ero nel pieno vigore delle mie forze creative; tuttavia, giunto a metà dell’opera, non so perché, mi sono sentito fiacco e senza volontà, e proprio per questo non sono più riuscito a realizzare nulla di concreto.

Così, l’inoperosità mi ha portato allo smarrimento che a sua volta mi ha trascinato in un turbine di passioni contrastanti che si agitavano nel mio cuore.

La mattina mi alzavo molto tardi, dopo aver trascorso lunghe nottate insonni, inchiodato nel letto, con gli occhi sbarrati, elucubrando sul mio avvenire. Verso mezzogiorno mi alzavo piuttosto irritato e dopo essermi lavato la faccia, buttavo un occhio fuori dalla finestra, bevevo il caffè e di controvoglia mi mettevo a lavorare al mio progetto. Seguiva il pranzo, che per altro era sempre lo stesso da almeno quattro giorni; dopodiché, il sonno pesante mi costringeva di nuovo a letto. Infine giungeva la sera ed io mi risvegliavo più stanco di prima. Cercavo di rianimarmi bevendo birra e mangiando pizza, ma non appena mi rimettevo a lavorare le afflizioni della vita mi impedivano di procedere dritto per la mia strada e così, per non lasciarmi sopraffare dal dolore, rimandavo il tutto al giorno seguente.

“Con una mente lucida e fresca, di certo, riuscirò a combinare qualcosa di buono” dicevo tra me e me, ma tutto questo carosello di sregolatezza e menzogna continuò per oltre dieci giorni. Durante questo tempo cercai di sottrarmi a questa spirale di ansia e turbamento, tuttavia, più cercavo di opporre resistenza e più venivo sopraffatto dalle circostanze, che mi costringevano a girovagare per casa con la faccia di un morto.

Ad un tratto, una sera, inebriato dai piaceri dell’alcool, ecco che, proprio mentre guardo il cielo di Napoli, riaffiorano alla mente tutti i buoni propositi. Di punto in bianco sulla volta celeste mi appare la Speranza cinta da ghirlande di alloro.

Era la sera del 2 maggio e quel giorno avevo determinato che era giunto il momento di uscire da quello stato di sconforto.

Se ti è piaciuto “VICE #21 – Lockdown: depravazione e menzogna”, puoi lasciare un commento e/o condividerlo?

potrebbe interessarti anche:

Foto di pixel2013–2364555

https://www.canva.com/photos/MADQ4zv2qQ4-barbed-wire-on-united-states-flag-background/

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Blog su WordPress.com.

Su ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: