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Passeggiando per Piazza San Domenico, a Napoli, nelle ultime settimane, qualcuno avrà potuto notare qualcosa ci singolare: una ragazza con indosso degli abiti colorati. Ella dipinge seduta su uno sgabello e di tanto in tanto impasta i colori sulla tavolozza riposta nella mano sinistra.
Il personaggio in questione è Emanuela Auricchio, una neolaureata all’Accademia di Belle arti.

In vista degli studi di magistrale Emanuela si è concentrata su quella che poteva essere la sua opportunità per ampliare il suo bagaglio pittorico ed artistico.

Tra i vari progetti che sta portando a termine è quello di Artemisia e Gentileschi. Si tratta di un tributo all’artista, in cui lei stessa (Artemisia) si dipinge come all’allegoria della pittura.
Il ritratto ripreso da Emanuela fu fatto all’età di diciannove anni, in concomitanza al suo processo per stupro.
Agostino, un amico del padre, la stuprò nella bottega in cui lavoravano; successivamente, dopo un anno, il padre venne a scoprire dell’abuso e così ebbe inizio l’inchiesta, che purtroppo però mise alla gogna la stessa Artemisia.
Artemisia, nonostante il suo aguzzino fu incarcerato, dovette portarsi dietro lo stigma sociale.
Partendo da questa storia, la giovane artista ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica, anche perché, come dice Emanuela, “non vi è ancora alcuna tutela per la donna vittima di violenza”.

Passeggiando per Piazza San Domenico, a Napoli, nelle ultime settimane, qualcuno avrà potuto notare qualcosa ci singolare: una ragazza con indosso degli abiti colorati. Ella dipinge seduta su uno sgabello e di tanto in tanto impasta i colori sulla tavolozza riposta nella mano sinistra.
Il personaggio in questione è Emanuela Auricchio, una neolaureata all’Accademia di Belle arti.
In vista degli studi di magistrale Emanuela si è concentrata su quella che poteva essere la sua opportunità per ampliare il suo bagaglio pittorico ed artistico. Tra i vari progetti che sta portando a termine è quello di Artemisia e Gentileschi. Si tratta di un tributo all’artista, in cui lei stessa (Artemisia) si dipinge come all’allegoria della pittura.
Accanto all’opera d’arte di Emanuela si può leggere
“Dedico questo dipinto a tutte le donne. Se sei donna (cis, trans…) e hai subito una qualsiasi violenza, ti invito a firmare questo tributo ad Artemisia Gentileschi.
Grazie per lottare. Unitə, insieme.”
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