Fase 2: si riparte – intervista a Gino Sorbillo
È lunedì quattro maggio ed è iniziata la fase due. Ho trascorso l’intera mattinata girovagando per la città nell’intento di riuscire a documentare questa giornata particolarmente importante. Camminando verso il centro storico noto che molte vetrine dei negozi ripongono la scritta “#io non apro”, ed io già presagisco che non riuscirò a cavare un ragno fuori dal buco.
Per tutto il tempo non sono riuscito a scovare niente di interessante. Volevo trovare qualcuno che fosse disposto a raccontarmi il suo punto di vista, qualcuno che non si lasciasse intimorire dalla telecamera e dal microfono.
In questa breve esperienza di giornalismo ho notato che le mie interviste, a seconda dei casi, suscitano curiosità o sdegno. E proprio per questo non sempre mi è facile riuscire a trovare le persone giuste da intervistare. Ma nonostante tutto non mi sono lasciato scoraggiare e, al fine riuscire a giungere alla meta del mio viaggio, a passo lento e cadenzato ho percorso gli stretti vicoli del centro.
Verso mezzogiorno arrivo a San Gregorio Armeno e trovo una situazione pressoché apocalittica: non ci sono turisti e la maggior parte delle botteghe artigianali di presepi sono chiuse.
“È una triste realtà con cui bisognerà convivere” mi sussurra un uomo vedendomi in preda allo sgomento.
In tutta quella situazione non riesco a raccapezzarmi, tuttavia raccolgo il coraggio a quattro mani e proseguo dritto.
Giunto in via dei Tribunali cammino in direzione di Port’Alba ed ancora una volta mi guardo intorno esterrefatto, quasi dimenticando la mia missione.
Il mio turbamento però inizia a cessare a metà strada, poiché, giunto davanti alla pizzeria “Sorbillo” butto l’occhio dall’altra parte della strada e vedo una persona che cattura la mia attenzione. È uomo con gli occhiali ed i capelli neri seduto su una sedia bianca in plastica. Egli parla con una donna che sta in piedi davanti a lui, e per questo non mi avvicino.
Trascorrono dieci minuti abbondanti ed io attendo con pazienza il mio turno e quando vedo che la donna saluta e si allontana mi avvicino e mi presento all’uomo con gli occhiali seduto sulla sedia.
“Sono un blogger che sta documentando questa fase due. Posso farle alcune domande?” esordisco io gettandogli una breve occhiata. E guardandolo bene ho avuto l’impressione di avere davanti agli occhi un uomo davvero pacato e gentile.
Lui, dopo una breve pausa, mi guarda fisso e con molta compostezza fa cenno con il capo e mi dice:
“Sì. Cosa mi devi chiedere?”
E così ha inizio l’intervista con Gino Sorbillo.
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